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Basta scorciatoie: sospendere subito il provvedimento di istituzione dell'Assistente Infermiere

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    CNAI - Prof_inf.
  • 9 nov
  • Tempo di lettura: 5 min

 Si è concluso oggi il Convegno ECM "Assistente Infermiere: Analisi multidisciplinare e giuridica" che ha visto uniti in un evento congiunto tra UIL FPL e CNAI, sotto la responsabilità scientifica di Walter De Caro (Presidente CNAI) con Simone Selvaggio (Segretario Nazionale UIL FPL) e la partecipazione di Rita Longobardi (Segretario Generale UIL FPL). Il convegno è stato aperto da una riflessione del Direttore Generale dell'ASL di Viterbo Egisto Bianconi, sull'importanza e la centralità del ruolo e della funzione di OSS e Infermieri per ogni organizzazione sanitaria e della necessità di valorizzare e consentire la co-evoluzione complessiva degli operatori e delle professioni sanitarie.

 Il verdetto è unanime: questa figura rappresenta un pericolo per la sicurezza dei pazienti.

Manuel Ballotta (EFN) ha sottolineato come la carenza di infermieri non possa essere risolta abbassando le qualifiche o creando profili ambigui che generano confusione terminologica e compromettono la fiducia del pubblico nel sistema sanitario. "Stiamo assistendo a un pericoloso processo di 'Task Shifting' che svaluta la professione infermieristica, danneggiando ulteriormente la retention dei professionisti già colpiti da stipendi inadeguati, burnout e condizioni di lavoro non sicure".

Walter De Caro ha evidenziato il paradosso italiano che sta creando un precedente pericoloso che mette a rischio la sicurezza dei pazienti. Con sole centinaia ore di formazione aggiuntiva, di cui parte in FAD, si pretende di attribuire competenze che richiedono anni di studio universitario e pratica clinica. Gli infermieri sono l'airbag della società, come ci ha ricordato la pandemia, ma stiamo sistematicamente depotenziando questa protezione vitale. Servono investimenti seri nella formazione universitaria, non scorciatoie che consentano la sostituzione degli infermieri e compromettono la qualità dell'assistenza." L'evoluzione degli OSS e degli Infermieri è necessaria ma deve essere costruita sulla base delle evidenze internazionale e con il coinvolgimento di Associazioni Scientifiche e Sindacali e non solo da rappresentanze ordinistiche.

Mara Pavan (APSILEF) ha lanciato l'allarme sulla doppia responsabilità che ricadrà sugli infermieri con la legge Gelli-Bianco, esponendo tutti a rischi legali e di danno verso i pazienti, con potenziali contenziosi che potrebbero paralizzare il sistema.

Maura Lusignani (UNIMI) ha posto la domanda chiave: "Possono con poche centinaia di ore di formazione, parte in FAD, garantire gli standard che gli infermieri raggiungono con tre anni di università e tirocinio?" portando in luce tutte le difficoltà formative e le conseguenti ricadute sulle organizzazioni.

Stefania Di Mauro (UNIMIB) ha fatto presente le difficoltà attuative del provvedimento e la peculiare incoerenza di azione e la necessità di rivedere formazione con il coinvolgimento accademico, denominazione e verificare la conformità e la sostenibilità di tali figure nei modelli organizzativi.

Angelo Minghetti (MIGEP) e Antonio Squarcella (Sindacato SHC) hanno espresso una interessante riflessione sulla necessità di una modifica dei paradigma assistenziale in una ottica di valorizzazione e co-evoluzione degli OSS sulla necessità di una modifica dei paradigma assistenziale che rifletta la necessità dei cittadinu e preveda una formazione di livello adeguato, attraverso innovativi istituti soci sanitari. Hanno rappresentato la necessità di costituzione di un tavolo tecnico congiunto a livello ministeriale.

Si ringrazia per la partecipazione Ivan Bufalo (OPI Torino) che ha espresso il punto di vista del suo ordine provinciale in merito all'Assistente infermiere e la loro azione volta a sviluppare percorsi di massima condivisione tra accademia e rappresentanza a vario titolo per l'avvio della formazione.

Un grazie a Fiorella Fabrizio e Aviano Rossi per la moderazione a tutti gli altri partecipanti alla tavola rotonda Benedetti Claudio - Coord. Infer. Osp. San Giovanni, Segretario Generale UIL FPL Roma e Lazio, Bianca Loredana - Dott.Mag. Sci.Inf., Fun. Org. ASL TO 4, Facco Barbara - Coordinamento OSS UIL FPL, Leto Antonella, Ex Direttore Dip. Professioni Sanitarie, Az Osp. San Giovanni Roma, Proia Saverio - Consulente Sanitario, Già Dirigente Min. della Salute, Sforza Luca - Coordinamento Infermieristico UIL FPL, Santamaria Libera Maria - Associazione Nazionale Professionisti Sanitari in Evoluzione (ANPSE) che hanno arricchito il dibattito con notazioni importanti e consistenti sugli effetti e le criticità sul sistema e avanzato proposte di valore per garantire il dovuto investimento nel settore e per una migliore evoluzione complessiva delle professioni

 Il quadro che emerge è desolante: mancano oltre 100.000 infermieri rispetto alla media europea, i nostri laureati fuggono all'estero per stipendi dignitosi (-30% rispetto all'UE), non riusciamo ad aumentare i posti all'università e ad attrarre nuovi studenti e abbiamo una percentuale elevatissima di violenze sul lavoro. La risposta frettolosa del sistema è creare una figura sottopagata e sottoformata che sottrae risorse a OSS e professioni sanitarie, non risolve il demansionamento ed aumenta i rischi per la sicurezza delle cure

 Ulteriori criticità emerse: gli OSS vedono modificarsi le prospettive di possibile di avanzamento di carriera, i titoli OSS hanno già livelli formativi reali diversi tra regioni e con questa figura, si rischia di fare un passo indietro di oltre 30 anni, con la battaglia per avere "infermieri" formati solo alle università

 La platea ha evidenziato la peculiare posizione FNOPI, che oltre ad essersi palesamente schierata a favore di questa figura ibrida, senza tener conto di 17.000 firme e del parere contrario della maggioranza dei Sindacati e delle Società scientifiche italiane ed europee, che continua a spingere per l'approvazione di percorsi come 2 anni di magistrale volti ad un riconoscimento minimale della prescrizione, solo di presidi e ausili sanitari di base. Una ulteriore riforma monca si prospetta per la professione infermieristica.

 In Europa e nel mondo c'è bisogno di garantire accesso alle cure e di percorsi di studio che consentano a diversi livelli infermieri la capacità prescrittiva, dal livello generalista, a quello specialista e di pratica avanzata.

 La SEGRETARIA GENERALE UIL - Unione Italiana del Lavoro FPL Rita Longobardi ha chiuso i lavori richiamando alla necessità di percorsi condivisi e comuni per garantire salute ai cittadini e rispetto e dignità per le diverse categorie professionali e per le diverse realtà della rappresentanza.

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La sospensione immediata dell'assistente infermiere, la revisione della formazione OSS a livello nazionale con percorsi univoci, la costituzione di tavoli congiunti, la valorizzazione delle competenze avanzate infermieristiche con prescrizione farmacologica, l'aumento dei posti nelle università, e solo dopo, sentita la voce di tutti gli stakeholder incluse le associazioni dei pazienti, valutare se serva una nuova figura con formazione di livello accademico, non modificabile a livello regionale.

Grazie per il contributo, la collaborazione e per la presenza del Segretario Generale UIL FPL Roma e Lazio Claudio Benedetti e del Segretario Generale UIL FPL Torino e Piemonte Nazzareno Arrigo'.

 Il monito finale: "Ogni 10% di infermieri in meno aumenta del 7% la mortalità ospedaliera. Ogni infermiere laureato in meno contribuisce all'aumento della mortalità.

 "Non esistono scorciatoie nella formazione sanitaria. La sicurezza dei cittadini non è negoziabile" - questo il messaggio unanime del convegno.

 
 
 

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