Al Forum Risk management il giorno 3 dicembre sarà presentata una specifica call for action dedicata agli investimenti per la salute e per disegnare il futuro della professione.
Premessa
La pandemia ha dimostrato il ruolo fondamentale svolto dagli infermieri per le nostre comunità, il loro instancabile lavoro nel garantire la resilienza dei nostri sistemi sanitari e il sacrificio reso, anche con la vita, per salvare le vite umane.
Sebbene ci siano stati pubblici riconoscimenti, gratitudine e lodi, a questi non sono seguite azioni concrete volte ad alleviare le sfide che gli infermieri affrontano quotidianamente, nessuna innovazione verso un diverso e più supportato percorso di carriera e nemmeno attraverso promessi incrementi retributivi o con il raggiungimento di maggiori posizioni di pratica avanzata o di leadership.
Con l’attuale carenza, stimata a seconda delle fonti, da un minimo di 60.000 infermieri ad oltre 150.000 infermieri, senza un deciso cambio di passo ed un'azione decisa a sostegno di ogni singolo professionista, si rischia una rapida fuoriuscita di personale dalla professione ed un sempre più scarsa attrattiva di accesso alla professione.
Le nostre Organizzazioni professionali indicano alcuni punti, adattati al contesto italiano, sulla base delle indicazioni dell’iniziativa globale Nursing Now e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, volte a dar luogo ad azioni concrete e di apprezzamento per i professionisti sanitari, attraverso maggiori sforzi per:
· migliorare le loro condizioni di lavoro
· investire nella loro formazione
· espandere i loro ruoli e funzioni
· proteggere la loro salute e il loro benessere.
Tali punti garantirebbero la piena valorizzazione della professione e virtuose ricadute sulla salute, sul benessere e sulla crescita della collettività.
Nel contesto italiano, durante l’evoluzione pandemica, gli infermieri hanno dimostrato di essere davvero la spina dorsale del Servizio Sanitario Nazionale. Tuttavia, rispetto ai punti evidenziati dall’OMS, il Governo Nazionale e le Regioni non hanno messo in atto i passi auspicati. Ad esempio, gli infermieri non sono stati autorizzati ad agire ai “i limiti superiori dell’agire professionale” della professione infermieristica, ossia con maggiore autonomia, a differenza di numerosi Paesi Internazionali. Al contrario, questo è stato concesso, anche se in forma limitata, ad altre professioni (farmacisti e altri professionisti sanitari che, ad esempio, sono stati abilitati ad effettuare vaccinazioni, precedentemente non ricadenti nelle loro attività).
Allo stesso tempo, la presenza di infermieri nello sviluppo di attività strategiche nazionali e regionali continua ad essere limitata ad attività di natura transitoria; questo vale anche per la presenza non stabile di infermieri nei diversi tavoli decisionali e il maggiore conseguente coinvolgimento delle rappresentanze culturali e scientifiche della professione.
Non si può non esprimere preoccupazione: per le carenze di organico, per il supporto che gli infermieri non hanno ricevuto, sentendosi spesso poco coinvolti nelle scelte che hanno avuto importanti ricadute sul loro impegno quotidiano, anche per l’assenza di investimenti nella formazione delle nuove generazioni e per la mancanza di veri e stabili incentivi economici.
Bisogna agire per proteggere la salute ed il benessere dei professionisti.
Senza infermieri in salute, non c’è salute!
Aree di sviluppo individuate
Migliorare le condizioni di lavoro e benessere del personale infermieristico
Superare la distribuzione tradizionale delle funzioni e competenze
Collaborazione e partnership: supportare le Associazioni e le Società scientifiche
Promuovere attivamente la formazione accademica per gli infermieri
Regolamentazione infermieristica e competenze specialistiche ed avanzate
Oltre le strutture: ridefinire la funzione infermieristica nell’assistenza primaria
Coinvolgimento degli infermieri a livello strategico e decisionale
Digitalizzazione e funzione infermieristica
Senza infermieri in salute, non c’è salute
Come professionisti, come infermieri e come componenti della società non possiamo permetterci di non affrontare appropriatamente queste riforme.
LEGGI SOTTO IL DOCUMENTO (DRAFT)
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